Xi Jinping

Xi Jinping
Xi Jinping nel 2023

Segretario generale del Partito Comunista Cinese
In carica
Inizio mandato15 novembre 2012
PredecessoreHu Jintao

Presidente della Repubblica Popolare Cinese
In carica
Inizio mandato14 marzo 2013
Capo del governoLi Keqiang
Li Qiang
PredecessoreHu Jintao

Presidente della Commissione militare centrale del Partito Comunista Cinese
In carica
Inizio mandato15 novembre 2012
PredecessoreHu Jintao

Presidente della Commissione militare centrale della Repubblica Popolare Cinese
In carica
Inizio mandato14 marzo 2013
PredecessoreHu Jintao

Primo Segretario della Segreteria del Partito Comunista Cinese
Durata mandato22 ottobre 2007 –
15 novembre 2012
PredecessoreZeng Qinghong
SuccessoreLiu Yunshan

Vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese
Durata mandato15 marzo 2008 –
14 marzo 2013
PresidenteHu Jintao
PredecessoreZeng Qinghong
SuccessoreLi Yuanchao

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Cinese
Titolo di studiodoktor nauk in scienze giuridiche
UniversitàUniversità Tsinghua
FirmaFirma di Xi Jinping
Xi Jinping
NascitaPechino, 15 giugno 1953
Dati militari
Paese servitoBandiera della Cina Cina
Forza armata Esercito Popolare di Liberazione
Arma Forze di Terra dell'Esercito Popolare di Liberazione
Anni di servizio1979 - 1982
GradoComandante in capo
Comandante diEsercito Popolare di Liberazione
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Xi Jinping[1] (習近平T, 习近平S, Xí JìnpíngP, pronuncia /ɕǐ tɕînpʰǐŋ/; Pechino, 15 giugno 1953) è un politico cinese, segretario generale del Partito Comunista Cinese (PCC) e presidente della Commissione militare centrale (CMC) dal 2012 e presidente della Repubblica Popolare Cinese (RPC) dal 2013.

Xi fa parte del gruppo dei Taizi, ovvero i "Principi Rossi", che riunisce i figli e i nipoti dei protagonisti della "lunga marcia" e della vittoria del 1949.[2] Figlio del veterano comunista Xi Zhongxun, da adolescente fu esiliato nella rurale contea di Yanchuan in seguito all'epurazione di suo padre durante la Rivoluzione culturale e visse in uno Yaodong vicino al villaggio di Liangjiahe, dove si unì al PCC e lavorò alla segreteria locale del partito. Dopo aver studiato ingegneria chimica presso l'Università Tsinghua come "studente lavoratore-contadino-soldato", Xi ha scalato i ranghi politici nelle province costiere della Cina.

È stato governatore del Fujian dal 1999 al 2002, prima di diventare governatore e segretario del partito del vicino Zhejiang dal 2002 al 2007. In seguito al licenziamento del segretario del partito di Shanghai, Chen Liangyu, Xi è stato scelto per sostituirlo per un breve periodo nel 2007. Successivamente è entrato a far parte del Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese e ha servito come primo segretario della segreteria del Partito Comunista Cinese nell'ottobre 2007. Nel 2008 è stato designato come possibile successore di Hu Jintao nel ruolo di "leader supremo" ed è stato nominato vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese e vicepresidente della Commissione militare centrale.

Xi è il primo segretario generale del PCC nato dopo l'istituzione della Repubblica Popolare Cinese. Da quando ha assunto il potere, ha introdotto misure di vasta portata per rafforzare la disciplina del partito e imporre l'unità interna. La sua campagna contro la corruzione ha portato alla caduta di importanti funzionari del Partito Comunista in carica e in pensione, compresi membri del Comitato permanente del Politburo. Ha anche promulgato o promosso una politica estera più assertiva, in particolare per quanto riguarda le relazioni bilaterali sino-giapponesi, le rivendicazioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale e la difesa del libero scambio e della globalizzazione.[3][4] Ha cercato di espandere l'influenza della Cina in Africa ed Eurasia attraverso l'iniziativa della "Nuova via della seta".

In qualità di figura centrale della "quinta generazione di leadership" della Repubblica Popolare, Xi ha accentrato in modo significativo il potere istituzionale assumendo un'ampia gamma di posizioni di leadership, tra cui la presidenza della "Commissione per la sicurezza nazionale del Partito Comunista Cinese", di recente formazione, nonché nuovi comitati direttivi per l'economia e riforme sociali, ristrutturazione e modernizzazione militare e Internet.[5] Nel 2018, ha abolito i limiti del mandato presidenziale, assicurandosi di poter governare a tempo indeterminato. Il pensiero di Xi Jinping è inoltre stato incorporato nella Costituzione del Partito Comunista Cinese e nella Costituzione della Repubblica Popolare Cinese.[6][7][8]

Xi viene considerato un dittatore da svariati osservatori politici e accademici internazionali, che sotto il suo comando in Cina citano un aumento della censura e della sorveglianza di massa, il deterioramento dei diritti umani, il suo culto della personalità e l'abolizione dei limiti di mandato per la presidenza da lui avallata.[9][10][11][12][13][14][15][16][17][18][19][20]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Xi" è il cognome.
  2. ^ Taizi, piccoli principi crescono, su ChinaFiles.com, 19 ottobre 2011. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  3. ^ Il presidente cinese Xi Jinping in apertura di Davos 2021: “La pandemia non sia una scusa per rivedere la globalizzazione”, su La Stampa, 25 gennaio 2021. URL consultato il 25 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Xi first top Chinese leader at Davos, su People.cn, 11 gennaio 2017. URL consultato il 25 gennaio 2021.
    «Fighting trade protectionism, anti-globalization and boosting confidence in the Chinese economy will be high on President Xi Jinping's agenda as he becomes the first top Chinese leader to attend the World Economic Forum next week, observers said»
  5. ^ (EN) China Data Supplement (PDF), in Journal of Current Chinese Affairs, maggio 2009. URL consultato il 31 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
  6. ^ (EN) Xi Jinping’s political thought will be added to Chinese Communist Party constitution, but will his name be next to it?, su South China Morning Post, 19 settembre 2017. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  7. ^ (EN) The power of Xi Jinping, su The Economist, 18 settembre 2014. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  8. ^ (EN) Behind the Personality Cult of Xi Jinping, su ForeignPolicy.com, 8 marzo 2016. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  9. ^ (EN) Tom Phillips, 'Dictator for life': Xi Jinping's power grab condemned as step towards tyranny, in The Guardian, 26 febbraio 2018. URL consultato il 12 agosto 2019.
  10. ^ (EN) Jamil Anderlini, Under Xi Jinping, China is turning back to dictatorship, in Financial Times, 11 ottobre 2017. URL consultato il 12 agosto 2019.
  11. ^ (EN) Sergey Radchenko, Dictatorship nearly destroyed China once. Will it do so again?, in The Washington Post, 5 marzo 2018. URL consultato il 12 agosto 2019.
  12. ^ (EN) Kevin Carrico, A deepening dictatorship promises a grim future for China, in East Asia Forum, 2 aprile 2018. URL consultato il 12 agosto 2019.
  13. ^ (EN) Irwin Stelzer, Emasculate America: The dictator's plan for world domination, in The Times, 4 marzo 2018. URL consultato il 12 agosto 2019.
  14. ^ Kim Jong Un entertains Xi Jinping at home, in The Economist, 21 giugno 2019, ISSN 0013-0613 (WC · ACNP). URL consultato il 17 agosto 2019.
    «It was Mr Xi’s first visit to North Korea since he and Mr Kim took the helm of their respective countries... It is not known what precisely the two dictators discussed once they retired to a guest house for talks.»
  15. ^ (EN) Victor H. Mair, China's war on words show Xi Jinping is a dictator for life | Opinion, su Newsweek, 28 febbraio 2018. URL consultato il 17 agosto 2019.
  16. ^ (EN) Matthias Hein, Opinion: Xi Jinping – Today's chairman, tomorrow's dictator?, su Deutsche Welle, 26 febbraio 2018. URL consultato il 17 agosto 2019.
  17. ^ (EN) Jerome A. Cohen, China Is Likely to Enter Another Long Period of Severe Dictatorship, su Council on Foreign Relations, 28 febbraio 2018. URL consultato il 17 agosto 2019.
  18. ^ (EN) Chris Patten, Great Countries, Bad Leaders, su Project Syndicate, 30 luglio 2019. URL consultato il 17 agosto 2019.
    «Moreover, Xi is deploying cutting-edge technology to reinforce his dictatorship.»
  19. ^ Noah Feldman, China Now Faces the Downsides of Dictatorship, in Bloomberg, 27 febbraio 2018. URL consultato il 17 agosto 2019.
  20. ^ (EN) Simon Tisdall, The Chinese export we really should be worried about: repression, in The Guardian, 23 novembre 2018, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 17 agosto 2019.
    «What is different, and underappreciated in the west, is the way Xi is inexorably and single-mindedly expanding draconian systems of social control centred on the Communist party and the de facto dictatorship of one man: himself.»

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